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mercoledì 1 marzo 2017

Ricorso in Emilia Romagna

RICORSO EMILIA ROMAGNA
Salve, sono con la presente a comunicarvi quanto segue in merito alla questione ricorso per la regione Emilia Romagna.
Dopo attenta valutazione con i legali Marzot e Ceserani, siamo riusciti a definire la seguente linea:
- il ricorso, per evitare un rigetto come nel caso di Trieste, verrà effettuato al momento in cui avverrà la prima esclusione.
- per ottenere l'esclusione, ed evitare anche dichiarazioni false, i genitori dovranno allegare alle richieste di iscrizione un modulo con scritto "Io sottoscritto _____ in qualità di genitore del minore ____ dichiaro che il/la bambin_ non è vaccinat_, che non intendo sottoporlo alle vaccinazioni obbligatorie ma chiedo la frequenza/iscrizione al servizio."
Nel momento in cui la scuola riceve tale modulo, e lo deve accettare in base alla legge delle autocertificazioni, dovrà poi emettere il provvedimento di esclusione, su cui verrà scritto: "Si informano i genitori del minore ____ che in base alla legge regionale nr. 19/2016 della regione Emilia Romagna e alla dichiarazione fatta, non verrà ammesso alla frequenza/iscrizione."
Precisate alle strutture, rassicurandole, che tale modulo serve per essere impugnato nei confronti della regione e non contro la struttura.
- nel momento in cui otterremo la prima esclusione, procederemo con impugnazione del provvedimento e della legge al TAR, a livello regionale. A questo ricorso potranno quindi aggiungersi tutti quei genitori della regione che hanno figli toccati dalla legge.
- la linea del ricorso si baserà sulla libertà di scelta come genitori nel manifestare la propria potestà genitoriale, sulla questione del ricatto che si viene a creare per poter accedere a questi servizi e che condiziona il diritto allo sviluppo della personalità dei bambini e tutto ciò che concerne riguardo a questi servizi.
- il ricorso è stato preventivato per circa 15.000€ e prevede sia il ricorso al TAR che il provvedimento d'urgenza che permette quindi di frequentare, senza essere esclusi, nel frattempo che non si ottiene l'esito del ricorso. Quindi se riuscissimo ad essere ad esempio 100 famiglie a ricorrere, la cifra sarà di 150 euro a famiglia, e si potrà pagare anche a rate se non riusciamo a raccogliere i fondi necessari tramite donazioni.
Per chiunque fosse interessato, vi chiedo di scrivere a questo indirizzo mail che servirà solo ed esclusivamente per le comunicazioni ed il ricorso.
Serve quindi intanto per raccogliere i nominativi di chiunque sia interessato.
Più siamo e meglio è!
Mail: ricorso.emiliaromagna@gmail.com
Vi chiedo di comunicarci il prima possibile le disponibilità per poterci organizzare con i legali, ulteriori dettagli e risposte verranno date all'incontro del 4 marzo a Modena. Per chi non potesse esserci, risponderemo alle domande anche il 12 marzo a Bologna, vi anticipo però che la sala del 12 è piccola e per chi riesce, sarebbe preferibile venire a quello di Modena.
Dettagli incontro di Modena: ore 14 a Portile (Modena), Via Tincani e Martelli nr. 140, presso Polisportiva Union 81.
Per qualsiasi cosa, rimaniamo a disposizione anche via mail a info.liberidallobbligo@gmail.com
Per chi volesse anche solo fare una piccola donazione, questi sono gli estremi:
Iban IT 41 A 02008 12710 000104540160
Intestato a LOV - Liberi dall'Obbligo Vaccinale
Mettere come causale "donazione ricorso"
Vi ringrazio di cuore e in anticipo a nome di tutti i genitori!
Ana Diana Demian

mercoledì 15 febbraio 2017

Testimonianza di una mamma

Salve lettore, insieme ad altri genitori, si era pensato di dare voce ai genitori che sono contro l'obbligo vaccinale e di pubblicare le loro storie, anche in forma anonima, per cercare di far riflettere tutti quanti su ciò che sta accadendo nella quotidianità di molti genitori e non solo.
Ringraziamo Sara per la sua testimonianza molto toccante.

Ciao, mi chiamo Sara, sono una mamma, e ho scelto, insieme a mio marito, di non vaccinare, almeno per ora, le mie bambine.
Quattro anni fa se mi avessero detto che avrei preso questa scelta, mi sarei messa a ridere. Non mi ero mai posta questo problema, anche se qualche dubbio mi venne quando, per il viaggio di nozze in Africa, mi fecero fare vari vaccini e rifiutai la profilassi per la malaria (solo consigliata) poiché mi dissero che non faceva male ma sarebbe stato bene non rimanere incinta di lì a sei mesi. Già qualche domanda mi era sorta ma sorvolai.Conoscevo una mamma che non aveva vaccinato, questa persona godeva e gode di grande stima da parte mia e non capivo come mai di una decisione cosi stramba, pensavo, e parlando con lei mi incuriosii.Cominciai già dalla gravidanza ad informarmi e chiesi al medico di base che ovviamente mi rassicurò verso la bontà dell'atto sanitario. Comprai libri, anche del parere opposto, perché i pro da sempre li sentiamo e ovunque li troviamo nel parere comune. Volevo approfondire ciò che mi era ignoto.Alla 28 esima settimana di gravidanza mi fecero fare una immunoprofilassi per via del mio gruppo 0 negativo, per non creare problemi alla bambina durante la nascita e per proteggere un futuro prossimo figlio, essendo il padre A positivo. Questa ha lo stesso funzionamento di un vaccino, solo che diretto contro una componente del sangue invece che contro virus o batteri.In quell'occasione dovetti firmare il consenso per farmi iniettare plasma umano geneticamente modificato, che avrebbe potuto creare al feto problemi come: epatite, problemi neurologici e una trafila di complicanze ugualmente pesanti. Mi tremava il braccio e non firmai in attesa di avere il colloquio col medico che mi avrebbe dovuto fare l'iniezione. Shockata fissavo quel foglio pensando "ho un figlio sano in grembo, non voglio rovinarlo con le mie mani". Affianco a me un'altra gestante che condivide le mie paure e parlando mi confessa di lavorare in quello stesso ospedale, nel reparto di neurologia ed epilessia e mi disse "non sai quanti bambini riportano danni gravi da vaccino ma non lo diranno mai". Una volta entrata nell'ambulatorio ed espresse le mie paure al medico, fui liquidata piuttosto frettolosamente con un "insomma se legge ogni cosa non prenderebbe nemmeno la tachipirina. Se le diciamo di farlo significa che è meglio cosi". Firmai con la mano tremante e stetti i restanti mesi in ansia. Alla seconda gravidanza infatti la feci nelle 72 ore post parto e non alla 28 esima settimana, questa possibilità non mi fu detta la prima volta e andai sulla fiducia.Intanto oltre ai libri letti assieme a mio marito, che coinvolsi nei miei dubbi e nelle mie paure, andammo ad un paio di convegni di medici, fatti da medici che invitavano a riflettere e ad effettuare la pratica vaccinale con criterio e coi dovuti tempi poiché si sarebbero potuti creare danni al sistema immunitario immaturo di un neonato e sinceramente trovavamo logico il loro ragionamento.Una volta nata la mia bambina mi arrivò in un lampo a casa la lettera di convocazione per le vaccinazioni con relativo calendario vaccinale.Esponendo i dubbi anche a mia madre, lei mi confidò che a suo tempo anche lei fu combattuta e mi fece fare solo gli obbligatori. Una cugina di mia madre (50 anni or sono) rimase vegetale a seguito di un vaccino e diedero la colpa al fatto che aveva la febbre ma nessun medico poi glielo mise nero su bianco e la famiglia si rovinò per accudirla decentemente sino alla precoce morte.Mia mamma mi esortò a fare solo le obbligatorie ma la paura in noi cresceva, il senso di oppressione che avevo quando dovetti firmare con la penna che tremava quel foglio - "avevo una figlia sana non volevo danneggiarla".Andammo allora al centro vaccinale per chiarimenti e mi inviarono materiale informativo via mail. Il loro stesso materiale riportava un grafico in cui si evinceva che negli ultimi 10 anni i danni da vaccino erano in aumento e mi dissero che erano cose di poco conto tipo febbri. Cercai i bugiardini di alcuni dei vaccini e non li trovai. Andammo al colloquio con la responsabile della ASL e nelle notti precedenti non dormivamo dall'ansia "se non vaccino e si ammala? non me lo perdono. Se la vaccino e rimane offesa? Nemmeno". Al colloquio siamo stati trattati come pezzenti dopo la domanda "che lavoro fate" e dopo una mezz'ora di discussione dove riportavamo dubbi dicendo che non potevamo firmare un foglio dove dichiaravamo che nostra figlia non fosse allergica agli eccipienti del vaccino poiché non sapevamo cosa contenesse e perché aveva solo 3 mesi. Dopo aver detto che, come avevamo letto, ognuno di noi ha una risposta immunitaria diversa proprio perché siamo diversi, la dottoressa ci fece firmare il dissenso informato in malo modo, dicendoci di continuare a fare il nostro lavoro che lei avrebbe fatto il suo. Peccato poi che la stessa dottoressa una settimana dopo, a una coppia di nostri amici che avevano gli stessi dubbi, ma erano due ingegneri, come il marito e il figlio della spettabile dottoressa (a suo dire), sapendo che poi sarebbero partiti per l'Australia ha detto loro che facevano bene.
Una volta firmato il dissenso abbiamo continuato ad informarci sulle incidenze di polio o differite.  Abbiamo convenuto sul pensare alla tetanica più avanti e all'epatite b a 10 anni di vita non a 3 mesi, come poi fecero a molti di noi nel 92.Iscrissi mia figlia al nido e ha sempre goduto di ottima salute. E' rimasta indenne a varie epidemie di varicella, sesta malattia, mani bocca piedi ecc.Il nostro amore per lei ci ha portato a desiderare di volerle dare una sorellina ed essere genitori ci ha realizzato come nulla prima, cosi rimasi incinta nuovamente. Ad un mese dalla gravidanza si cominciò a sentir parlare di obblighi vaccinali e di nuovo l'incubo.Il pensiero di dover inoculare sostanze pericolose nell'organismo della mia futura bimba. Di nuovo ricerche e convegni, colloqui con la stessa pediatra e bugiardini!!! Finalmente trovo i bugiardini dove c'è ben scritto ciò che già sapevo, quindi la presenza di sostanze tossiche quali formaldeide, sali di alluminio, thunstilene, ecc.Allora non ci vuole un medico per capire che queste sostanze non fanno bene soprattutto nell'organismo di un neonato. In più, di casi di danni da vaccino si sente sempre più spesso parlare e un paio almeno li conosciamo tutti, mentre non conosco nemmeno una persona che negli ultimi 30 anni abbia avuto un danno da polio o difterite (solo il bimbo in Spagna nel 2015, provocato anche da altri fattori come errori medici che non l'hanno riconosciuta e incidenti diplomatici per il trasporto del siero dalla Russia, assente nonostante la legge da altri paesi).Il vaccino per la meningite da meningococco non è per ora obbligatoria e la sua incidenza è di 1 su 60mila.Ed i danni che molte volte nemmeno segnalati dai medici, nonostante le recenti leggi in merito, e non fanno statistica?Sinceramente noi abbiamo paura e a un organismo così piccolo non faremo nulla. Stiamo valutando adesso di fare qualcosa probabilmente alla grande ma con grande cognizione di causa e dopo aver fatto accurati esami ma non a 3 mesi e nemmeno prima dei 3 anni.Se il ricatto è tenerla a casa dal nido ben vengano i nonni. Non vaccino per ricatto ma con criterio. Non siamo contro i vaccini ma devono essere personalizzati e fatti con criterio a tempo debito. Per carità ci sarà sempre chi è scottato da una parte, che ha avuto il figlio ammalato e rispetto il loro dolore ma gli stessi genitori dovrebbero rispettare il dolore di chi ha figli tetraplegici a causa di un vaccino. Devono capire che un farmaco può non andare bene per tutti e che la scelta è un diritto sacrosanto del singolo e con questo nessuno sarà mai tranquillo né con una scelta né con l'altra ma non credo sinceramente che le mie figlie sane possano essere un pericolo per la sanità pubblica se non per la loro persona.L'obbligo non è una soluzione e l'odio e la mancanza di empatia, i litigi sulle pagine Facebook sono lo specchio di una società malata in cerca continua della caccia alle streghe, di pretesti per sfogare il proprio odio, la propria rabbia ma non lamentiamoci se i figli diventano bulli o aggressivi, perché sono lo specchio delle nostre azioni. Questo è quello che stiamo consegnando: un mondo con zero tolleranza.

giovedì 2 febbraio 2017

Genitori uniti contro l'obbligo

Questa volta non farò un breve excursus per quanto riguarda tutte le regioni poiché da quello che potete capire leggendo i giornali o guardando la TV, stiamo lentamente ed inesorabilmente “degenerando” più o meno dovunque.

Abbiamo pensato che sarebbe interessante iniziare a postare le testimonianze dei genitori sia su questo blog ma che sul sito dei “Genitori del NO Emilia Romagna” che vi invito a visionare a http://genitoridelno-emiliaromagna.webnode.it/. Questo perché spesso i genitori che vaccinano non sanno che spesso anche chi non vaccina ha le stesse paure, si è pur sempre genitori che devono prendere delle scelte. Serve anche per far capire che le scelte non si fanno tanto per fare, ma si hanno grandi responsabilità nei loro confronti.
Per chiunque volesse raccontare la propria storia, che verrà pubblicata in forma anonima, chiediamo di inviarla a genitoridelnoer@gmail.com oppure info.liberidallobbligo@gmail.com scrivendo come oggetto “Testimonianza”.

Risulta di questi giorni la comunicazione che le ASL inviano mail ai genitori comunicando, sulla base di una circolare, che non ho ancora trovato, che basterebbero 3 delle 4 vaccinazioni obbligatorie per accedere ai servizi 0 – 3 anni. Una circolare ha un valore legale pari a zero, e sarebbe da inserire come integrazione al regolamento attuativo pubblicato, ma indifferentemente da tutto ciò, una circolare non può affermare che, nella pratica, un obbligo di legge non può essere adempiuto poiché manca il vaccino.
Questo punto credo personalmente possa essere il primo di una lunga serie di problematiche che verranno fuori nei prossimi mesi.
Siamo fiduciosi!
Colgo l'occasione per salutarvi calorosamente e dirvi di resistere. Non siamo soli e non siamo pochi!

Ana Diana Demian

I link ai gruppi regionali che esistono.

Genitori del NO Emilia Romagna 
https://www.facebook.com/groups/524345757775541/

Comitato genitori per la libertà di scelta FVG
https://www.facebook.com/groups/333803580333737/

Vaccini (MC) Genitori per la vita  (Marche)
https://www.facebook.com/groups/VACCINIMC/

venerdì 13 gennaio 2017

Regolamenti attuativi Emilia Romagna

Comunicazione di aggiornamento

A quanto pare per la regione Emilia Romagna, il regolamento attuativo, risale al 21 dicembre, mentre sul BURERT, Bollettino Ufficiale della regione, è stato pubblicato solo in data 11 gennaio. Può essere che qualcuno abbia fatto loro notare che andavo pubblicato lì, per essere efficace a livello di legge. 
Il regolamento lo potete trovare qui: http://servizissiir.regione.emilia-romagna.it/deliberegiunta/servlet/AdapterHTTP?action_name=ACTIONRICERCADELIBERE&operation=downloadTesto&codProtocollo=GPG/2016/2470

Riporto i punti salienti dal regolamento:


- definizione nidi, servizi integrativi e attività ricreative.

- Nidi d'Infanzia, intesi nelle diverse modalità organizzative quali c.d. Micronidi, Nidi part-time, tempo lungo, Sezioni di Nido aggregate ad altri Servizi Educativi o Scolastici dette anche “Sezioni Primavera”;
- Servizi Integrativi al nido: Spazio Bambini, Servizi Domiciliari, Centro per Bambini e Famiglie (CBF), Servizi Sperimentali (CBF e Servizi Sperimentali sono connotati da una specifica progettazione pedagogica, orientata anche alla continuità educativa 0-6 anni);
- Servizi Ricreativi: si tratta di Servizi che hanno finalità puramente ricreative e si rivolgono a bambini dai 3 ai 36 mesi, che ne fruiscono occasionalmente e dunque esclusivamente soggetti alle vigenti norme relative alla sicurezza e alla salute;
- non si estende ai bambini che, pur avendo meno di tre anni, sono iscritti quali “anticipatari” alla scuola dell’infanzia, in quanto soggetta a normativa statale;
- L’idoneità per l’iscrizione e per la frequenza ai Servizi oggetto del presento atto:
per tutti i vaccini obbligatori sono necessarie:
· 1 dose per chi accede alla collettività fino ai 6 mesi
· 2 dosi per chi accede alla collettività fino ai 12 mesi
· 3 dosi per chi accede alla collettività fino ai 18 mesi;
se il ciclo vaccinale è completato (tre dosi) i Servizi Vaccinali delle Aziende USL rilasciano un certificato di vaccinazione a tutti i bambini dopo l'effettuazione delle tre dosi delle vaccinazioni obbligatorie riportando in calce la dicitura "Le dosi vaccinali effettuate ottemperano a quanto previsto dalla L.R. n. 19 del 25/11/2016 per l'accesso ai Servizi per la prima infanzia" e sarà valido per tutti e tre gli anni;
- i bambini che accedono ai Servizi ad un'età inferiore a 6 mesi, verranno ammessi con riserva e il genitore si impegna ad eseguire la prima dose dei vaccini entro i 6 mesi di età;
- i bambini che si iscrivono al 2° e 3° anno e che non sono mai stati sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie dovranno iniziare il ciclo vaccinale ed effettuare almeno le prime due dosi di ciascuna vaccinazione obbligatoria prima di accedere al Servizio. Inoltre, dovranno completare il ciclo vaccinale (terza dose) prima della eventuale iscrizione all'anno successivo;
- anche i bambini che già stanno frequentando i Servizi oggetto del presente atto e che vengono eventualmente ammessi automaticamente agli anni successivi dovranno essere in regola con le vaccinazioni obbligatorie secondo lo schema sopra riportato. Anche in questo caso l'ammissione/frequenza all'anno successivo non sarà possibile senza presentazione del certificato vaccinale
- ESONERO: Nei casi in cui la vaccinazione deve essere omessa o differita, l'esonero per motivi sanitari deve essere certificato dal pediatra di libera scelta e autorizzato dai Servizi Vaccinali delle Aziende USL ai fini dell’accesso.
A quanto pare non ci sono state notizie sulle richieste di riesame inviate a inizio dicembre.
Per quanto riguarda invece il momento dell'applicazione, cito “A partire dall'anno educativo 2017-2018 per l'iscrizione e comunque per la frequenza dei bambini ai Servizi Educativi e Ricreativi, pubblici e privati”, quindi si dovrebbe presumere che si applicherà dall'A.S. 2017/18.
Questi sono i punti salienti del regolamento pubblicato dalla Regione. Attualmente aspettiamo conferma dal legale per avere i chiarimenti in merito e per capire come muoverci.
Per quanto riguarda le altre regioni, sembrerebbe tutto quasi fermo, fatta eccezione per Triste, dove in data 11 gennaio c'è stata l'udienza di ricorso contro la delibera comunale.
Per qualsiasi cosa, rimaniamo a vostra disposizione.

Ana Diana Demian
Presidente LOV - Liberi dall'Obbligo Vaccinale

giovedì 22 dicembre 2016

Aggiornamento generale

Salve a tutti, scrivo il seguente comunicato per aggiornarvi in merito a tutto ciò che concerne la questione obbligo vaccinale e nidi/materne.
- Trieste e Friuli Venezia Giulia: 
In merito a Trieste sappiamo ancora poco di che cosa ci si deve aspettare, poiché la regione ha rimandato il commissione la proposta e non sappiamo se e come decideranno di muoversi dalla giunta comunale, intanto si stanno preparando i ricorsi con il COMILVA, a quanto ne sappiamo.
Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia sembrerebbe che la proposta sia stata rimandata in commissione.
-Veneto: provvederò nei prossimi giorni a leggere la proposta e tutto ciò che ne concerne, ma rimane sicuro il fatto del comune di Roveredo, dove sembra sia stata approvata una delibera in merito alla questione vaccini - nidi/materne.
- Lombardia: sappiamo che attualmente la proposta è ferma.
- Lazio: stiamo ancora cercando di reperire e capire come si stanno muovendo in giunta regionale.
- Campania: sembra sia stata avanzata la proposta di legge in merito all'obbligo vaccinale.
- Perugia: sembra sia stata discussa e approvata una mozione in merito all'obbligo vaccinale.
- Toscana: il giorno 9 gennaio verrà fatta la prima udienza di discussione della proposta.
- Marche: un gruppo di genitori si sta occupando della raccolta firme in merito alla questione da sottoporre in regione.
- Sardegna: la proposta è stata rigettata.
- Sicilia: la proposta ad ora deve essere ridiscussa in Commissione.
- Grosseto: la discussione definitiva avverrà in data 28 dicembre.

Infine per quanto riguarda la questione Emilia Romagna, sono state inviate moltissime raccomandate, visto quante adesioni abbiamo riscontrato.


In merito alla questione ricorso, ci tengo a fare alcune precisazioni, di modo che non ci siano altri malintesi.
Ad oggi per molte raccomandate sono già arrivate le ricevute, mentre per altre ancora no, questo è per il fatto che molte sono state spedite a ridosso del ponte del 8 dicembre.
Insieme al legale abbiamo deciso che in caso di mancanza di riscontro, verso inizio gennaio, ci sentiamo per consultarci e vedere come procedere con il ricorso per il TAR.
Nel caso questa richiesta di modifica, fatta in via bonaria, non venisse accolta, si procede con un ricorso vero e proprio al TAR, in opposizione alla Regione, impugnando la legge.La questione ricorso è stata dibattuta molto bene, ovvero: come la stessa legge recita, i regolamenti attuativi, non verranno recepiti e pubblicati dal singolo comune, ma dalla regione stessa sul BURERT (Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna); l'unica differenza che ci può essere tra i comuni è a livello di ammontare della sanzione amministrativa che verrà fatta alle strutture che non applicano la legge (che dovrà comunque essere compresa tra i 2.000 ed i 10.000€); Il ricorso sarà da effettuare in opposizione quindi alla regione in due modalità: preventivamente, quindi senza aspettare che inizino le esclusioni e decadano i tempi utili per la presentazione del ricorso, oppure di risposta alla prima esclusione che verrà effettuata. Nel primo caso si parte già di gruppo, nel secondo caso i genitori che potrebbero vedere i bimbi esclusi si possono unire a quello della prima famiglia. Unendo le forze il costo sarebbe irrisorio, anche solo con un centinaio di famiglie.


Vi ricordo che per qualsiasi dubbio o domanda, siamo aperti al dialogo e in modo sereno e civile. 

Colgo l'occasione per augurarvi un sereno Natale insieme a tutti coloro i quali vi sono maggiormente cari, da trascorrere sereni e felici.
Siamo speranzosi, speriamo in un mondo migliore, lo dobbiamo ai nostri figli.


Ana Diana Demian
Presidente LOV - Liberi dall'Obbligo Vaccinale

domenica 27 novembre 2016

Intervista a Bonaccini e Venturi

In data 25 novembre il Presidente della regione Emilia Romagna, insieme all'Assessore alla Sanità Sergio Venturi, hanno deciso di fare una diretta video su Facebook per cercare di chiarire possibili dubbi che le persone avrebbero potuto avere in merito alla legge pubblicata in mattinata sul Bollettino Ufficiale. Qui trovate il link al video https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1178341285536100&id=264302983606606

Inizio a parlare di quest'intervista ricollegandomi alla parte finale del post precedente, per chi se lo fosse perso, ecco qui il link https://liberidallobbligovaccinale.blogspot.it/2016/11/analisi-della-legge-regionale-nr-16.html

Il post precedente è stato concluso lanciando alcune domande di spunto e riflessione, e questioni che premono a molti noi genitori e non sono nemmeno troppo tecniche. Il presidente ha dichiarato che la legge sarebbe diventata operativa nel giro di alcuni mesi, i dettagli in merito all'attuazione sarebbero arrivati entro 30 giorni e che queste legge avrebbe riguardato l'anno scolastico 2017/2018, mentre come abbiamo visto dall'ultima parte della legge pubblicata, non è così. Bisognerebbe ricordare al presidente Bonaccini che le tecniche di comunicazione e di marketing fatte in questa maniera funzionavano negli anni '90, attualmente grazie anche a internet e social media, le bugie hanno le gambe inesistenti. Essendo “comunicazione e marketing regionali” fra le sue competenze, pretendo le svolga in maniera linda in qualità di cittadina della sua regione.

In merito invece alla figura dell'Assessore alla Sanità, il signor Sergio Venturi, vorrei riportarvi questa frase dalla sua biografia dal sito della regione, capirete il perché in un secondo momento: “Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia (Università di Bologna), la specializzazione in Malattie dell’apparato digerente e un master in Amministrazione e Gestione dei Servizi Sanitari, ha ricoperto vari incarichi dirigenziali all’interno del servizio sanitario regionale (Usl Bologna nord, Faenza, Ravenna e Modena).”

Cercherò di fare un pensiero logico sui punti toccati dal signor Venturi e dal signor Bonaccini, con le domande poste dai genitori e le risposte che sono state date.

Il primo a rispondere è il Venturi il quale dichiara che non vuole rispondere troppo sulle questioni tecniche dato che in questi trenta giorni ne parleranno nel tavolo di discussione apposito.
La seconda questione toccata, è la possibile contagiosità dei bambini vaccinati con vaccini a virus vivi o attenuati. Secondo Venturi si tratta di leggende metropolitane, peccato che non lo sia ed effettivamente sulla questione vi sono online diverse dispense, inclusa una della AUSL di Piacenza, ecco il link http://www.ausl.pc.it/garanzie_cittadini/carta_servizi/onco_ematologia/doc/STRATEGIE_PER_UNA_VITA_SICURA.pdf
Secondo Venturi, questa è una delle leggende metropolitane che ha portato la regione a dover varare questa legge.

Il secondo punto toccato è quello delle quattro vaccinazioni obbligatorie. Venturi sembra quasi triste per il fatto che “noi potevamo fare solo questo”, puntando però poi sull'invitare i cittadini ad andare a votare per il referendum, parlando di migliore qualità del servizio sanitario nazionale se si riuscisse a fare la modifica della Costituzione.

La terza questione riguarda i famosi bimbi che “non possono essere vaccinati”. Si cita la legge come una misura di tutela nei confronti dei bambini non vaccinabili perché con immunodeficienze o altre patologie, parlando di un fantomatico effetto di ambiente protetto. Prima di andare a parlare di leggende metropolitane ritengo che si dovrebbe fare almeno un ripasso dei punti salienti.
Oltre a voler riferire a lor signori testimonianze di madri che hanno davvero figli con problemi e che nei momenti di “massima”, nella migliore delle ipotesi escono con la mascherina, vorrei informarli che le uniche vaccinazioni che potrebbero essere somministrate con estrema cautela sono quelle attenuate. Le quattro vaccinazioni obbligatorie possono essere tranquillamente somministrate nel 99% circa di quei soggetti. Queste non sono leggende metropolitane, il tutto si trova qui http://www.iss.it/binary/publ/cont/09_13_web.pdf? - Istituto Superiore di Sanità, di fatti, qui di seguito l'immagine delle controindicazioni per la somministrazione dell'esavalente.




Un punto interessante toccato da un'ascoltatrice riguarda il fatto che il tutto sia stato fatto per far guadagnare le case farmaceutiche, per la risposta a questo punto vi rimando agli obiettivi del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, dove si parla proprio della regola della domanda e dell'offerta e della necessità di aumentare il minimo di copertura garantita per aver maggior margine di contrattazione sul prezzo.

Una domanda posta da più ascoltatori riguarda i quattro obbligatori che attualmente non sono disponibili singolarmente. Venturi afferma che si stanno muovendo insieme a tutta la filiale del farmaco per procurarsi i vaccini singoli, afferma però che sarebbe auspicabile riuscire a rendere obbligatori i sei dell'esavalente. Questo poiché abbiamo stragi di bambini con pertosse negli ospedali.
Sarebbe cosa buona e giusta se qualcuno spiegasse che in Italia il procurato allarme è ancora perseguibile per legge perché parlare di stragi inesistenti, lo è.

Venturi risponde ad Ambra che le vaccinazioni sono farmaci molto sicuri e testati, lo dimostrano EMA (Agenzia Europea del Farmaco) e FDA (Food and Drug Administration), di fatti per citarlo, riporto le sue stesse parole: “È rigorosissima la sperimentazione che viene effettuata sui bambini piccoli..”

Venturi verso il minuto 24 del video dice una cosa assurda: “Linda ci chiede come pensiamo di gestire i parchi divertimento e gli spazi ricreativi. Credo che interessi a tutti, allora. Noi non possiamo impedire che nei parchi di divertimento entrino tutti quelli che vogliono entrare, noi ci occupiamo delle comunità nelle quali i bambini vivono tutti i giorni come gli asili nido per l'appunto, i parchi di divertimento, al massimo nei parchi di divertimento i sindaci possono impedire di fumare come certamente non possiamo immaginare che tutti quelli che entrano nei parchi di divertimento o i turisti debbano essere soggetti alle nostre regole. Questo francamente non possiamo farlo, neanche volendo.”
In merito a quanto sopra la domanda sorge spontanea: l'assessore Venturi lo ha letto il testo della proposta prima di votarla e approvarla o l'articolo 9 e relativi sono sfuggiti? Personalmente lo ritengo grave indifferentemente dalla scusa che possa asserire.

Bonaccini invece alcuni minuti dopo decide di rispondere ad una persona che vuole sapere se tale legge si applica anche ai turisti che si recano nella nostra regione. Afferma in tutta risposta “stiamo parlando di una legge dentro la quale vi è l'obbligatorietà di vaccinazione per i bambini e le bambine che vogliono essere iscritti dai loro genitori negli asili nido”, quindi o ha deciso di voler deviare oppure l'articolo 9 non è stato letto da nessuno dei due, che sono anche firmatari della proposta.
Vorrei ricordare che la legge non può effettuare distinzioni tra autoctoni e non, e soprattutto quando si viaggia in un paese come turista bisogna conoscere e applicare la legge, quindi sarebbe bene sapere se verranno intraprese campagne informative anche per coloro che intendono rivolgersi alla nostra regione per attività di turismo.
Da questo punto di vista sarebbe interessante chiederlo anche all'Assessore del Turismo della nostra regione, Andrea Corsini (PD), il quale ha sottoscritto la legge, votando favorevolmente, ma non ha tenuto conto del fatto che non possono essere effettuati atti di attenuazione dei principi di questa legge nei confronti dei turisti. Quindi se un turista con figli non vaccinati, desiderasse accedere ad un servizio ricreativo mentre si trova presso una struttura alberghiera, non lo dovrebbe poter fare.
Nel caso si decidesse di fare distinzioni, io personalmente in qualità di cittadina di questa regione prometto di recarmi presso tutti i servizi alberghieri della riviera e cogliere l'occasione per far rispettare la legge in tutti gli spazi gioco, ricreativi in tutte le strutture balneari.


Venturi decide di rispondere all'inizio alla domanda riferita alle vaccinazioni nel personale e asserisce solo che vi saranno campagne di informazione. Verso la fine, causa insistenza degli ascoltatori, Bonaccini chiede di ripetere, ed ecco la risposta:
sul personale che lavora nei nidi faremo delle azioni nelle prossime settimane per sensibilizzare al fatto che è evidente che anche loro nel caso in cui non fossero già immunizzati, sarebbe bene che si sottoponessero alla vaccinazione. Ricordo però che il bambino vaccinato non prende più la malattia e quindi prescinde questo nel nido dal fatto che ci possa essere una persona che non sia immunizzata e che fa parte del personale.”
I bambini vaccinati, sani, vengono esclusi perché non vaccinati ma per il personale si può al massimo fare una campagna di informazione, se però non si vaccinassero non comportano rischi per i non vaccinati. Ed i famosi bimbi con immunodeficienze o con patologie? Li sacrifichiamo?

Al minuto 26 Venturi decide di rispondere sulla domanda sui suoi richiami e lui asserisce di aver effettuato tutti i richiami, incluso il vaccino antinfluenzale tre giorni prima a cui aggiunge: “non è che mi comporto come il medico che dice di fare una cosa agli altri e non la fa lui”.

Al minuto 28 il signor Venturi si addentra nel mondo delle cause per indennizzo, non sono risarcimenti bensì indennizzi, definiti tali dalla legge 210 del 1992, e asserisce che la decisione è spettante al giudice. Credo sarebbe bene spiegare al signor Venturi che nelle cause si presentano le perizie dei tecnici di parte e si decide di conseguenza in base a quelle.
Siccome le reazioni avverse anche gravi non sono 1 su 1.000.000 di dosi, posto qui sotto parte della scheda tecnica dell'Infanrix Hexa, esavalente maggiormente usato attualmente in Italia.


Da mamma che viene considerata disinformata devo ammettere che sono rimasta sconvolta da queste dichiarazioni da parte del DOTTOR Venturi:
... la bambina di Bologna purtroppo non poteva essere vaccinata per il semplice motivo che aveva 3 mesi quindi non aveva ancora l'età per essere vaccinata e la pertosse non l'ha presa per aria ma l'ha presa evidentemente da qualcuno che in famiglia o tra i conoscenti aveva quel virus, …”
Da un medico che non sa che le vaccinazioni vengono effettuate a partire dal 61° giorno di vita e che parla di virus della pertosse, mentre buona parte della popolazione sa essere un batterio, lo ritengo inaccettabile, soprattutto perché la stessa persona dice dopo: “penso che tutti siamo in buona fede nello scrivere le cose che scriviamo però un minimo di conoscenza bisognerebbe manifestarla prima di continuare a disseminare disinformazione.”


Dal punto di vista della serietà e della conoscenza reputo che manchino entrambe in questa intervista. Si denota sopratutto la mancanza di serietà, di conoscenza e alcuni punti sono spaventosi. Sembrerebbe giusto trarre una conclusione molto difficile da credere: c'era necessità di aumentare il numero dei posti disponibili, ed essendo in Italia, con una coperta, si è deciso di togliere il nido ed i servizi ricreativi ai bambini non vaccinati o vaccinati con calendari differenziati.
I bambini sieropositivi o con epatite b o con altre patologie possono frequentare e sono tutelati dalle leggi sulla privacy e contro la discriminazione, perché tale principio non può essere applicato anche ai bambini non vaccinati, che oltretutto sono anche sani? Proprio per il fatto che nel caso della mancata o differita vaccinazione si potrebbe addurre un presunto rischio ipotetico, e allora perché non vietare questi servizi anche a loro?
Sarebbe anche interessante sapere se di quei bambini che sono stati vaccinati, siano anche diventati immuni verso tali patologie, questo perché nessun vaccino immunizza il 100% delle persone vaccinate. Questi bambini “non responsivi” sarebbero da equiparare tecnicamente ai bambini non vaccinabili, quindi perché non fare titolazioni anticorpali ed escluderli in caso non abbiano anticorpi?
Ci sarebbero decine e decine di domande in merito a questa legge, intanto attendiamo la normativa definitiva che dovrebbe arrivare entro 30 giorni.

Ricordatevi di tutto questo alle prossime elezioni o voti, perché per me avere un presidente della giunta e un assessore della sanità che non conoscono la legge approvata è gravissimo e purtroppo, nonostante un inizio ambiguo, non è una barzelletta.

Ana Diana Demian

Presidente LOV – Liberi dall'Obbligo Vaccinale

Analisi della legge regionale nr. 19 della regione Emilia Romagna

Come cittadino di questa regione e come madre mi preme far capire la gravità della legge numero 19 promulgata, e poi pubblicata il giorno 25 novembre con efficacia a partire da oggi, 26 novembre 2016.

Tale legge intende riformulare il sistema educativo della fascia 0 – 3 anni della regione Emilia Romagna e con questo articolo ho intenzione di andare ad esporre i punti critici e discriminatori di tale legge.
Nell'articolo 1, comma 1 si parla del rispetto della normativa nazionale e internazionale, punto ribadito anche all'interno del comma 3 dello stesso articolo. Si vuole far credere quindi che tale legge sia in linea con quella che è la normativa e le raccomandazioni europee e internazionali.
Sarebbe opportuno però ricordare alla regione che in ambito europeo non esistono raccomandazioni in merito ad una normativa su un obbligo vaccinale o discriminazioni che potrebbero essere messe in atto per indurre ala vaccinazione.
In questa pubblicazione http://www.eurosurveillance.org/images/dynamic/EE/V17N22/art20183.pdf, ritroviamo infatti una raccomandazione generica improntata sul rispetto delle individualità di ciascun paese, poiché la questione “obbligo si, obbligo no” coinvolge allo stesso tempo diverse questioni etiche, storiche, culturali e di usi e costumi, quindi non si può fare un auspicio unidirezionale a livello europeo. Rendere i vaccini obbligatori potrebbe essere un metodo per conformare l'adesione ai programmi vaccinali, tuttavia molti programmi europei sono efficaci anche se con adesione su base volontaria, quindi raccomandati. Tra i paesi con vaccinazioni obbligatorie e quelli senza obbligo, non vi sono sostanziali differenze, poiché come si evince dallo studio, non è certo la parola “obbligatorio” a fare la differenza, bensì un'insieme di fattori, tra i quali troviamo: i vaccini combinati, l'incidenza del costo sul destinatario d'uso, il tipo di offerta, le campagne informative e promozionali, strategie comunicative, la presa di coscienza della cittadinanza sui problemi di salute pubblica e le sue soluzioni.
Come cittadina di questo paese, vorrei fare un cartellone pubblicitario con questa parte della discussione: Un sistema sanitario nazionale dovrebbe promuovere e offrire attivamente quei vaccini di cui ne è stata provata la sicurezza, l'efficacia e con un impatto positivo sulla salute pubblica. In un mondo dove la cittadinanza crede nelle autorità sanitarie, maggiore uniformità può essere stabilita insieme alle raccomandazioni.

Nell'articolo 2 si parla della crescita e della formazione, della garanzia al diritto all'educazione e al rispetto dell'identità individuale, culturale e religiosa. Articolo nettamente in contrasto con ciò che ritroviamo poi in altri punti seguenti a questo.
Secondo tale legge un nido ha finalità di formazione e socializzazione, di sviluppo di un benessere psicofisico, relazionale, affettivo e sociale.
L'articolo 2 dovrebbe rendere chiaro ai nostri rappresentanti che un asilo nido non è un “parcheggio”, termine che personalmente ritengo denigratorio, ma anche un'occasione di sviluppo del bambino. Lo stesso principio di sviluppo dell'individuo vale anche per i servizi educativi integrativi descritti all'interno dell'articolo 3. Si auspica persino integrazione e collaborazione fra i diversi servizi educativi della prima infanzia per garantire qualità e coerenza dei servizi.

Si ritiene quindi che questi spazi siano fondamentali, viene perciò da chiedersi per quale motivo nell'articolo 6 comma 2 ritroviamo quanto segue:

Quindi per accedere ai servizi educativi e ricreativi nella fascia 0 – 3 anni risulta come requisito imprescindibile l'aver effettuato le quattro vaccinazioni obbligatorie: anti difterica (ex lege 891/1939), anti tetanica (ex lege 292/1963), anti poliomielitica (lex 581/1966) e anti epatite b (lex 165/1991). Il motivo addotto sarebbe il rischio di un ritorno di tali malattie che si riteneva fossero state debellate, peccato che in altri paesi dell'Unione Europea vi siano percentuali addirittura inferiori alle coperture vaccinali italiano ma non vi sono epidemie.
Tale articolo risulta quindi nettamente in contrasto con tutto quello che è il contenuto della normativa, incluso anche l'articolo successivo che parla di integrazione anche dei bambini disabili e dei bambini che si ritrovano in situazioni di disagio relazionale e socio culturale.

Un cenno dovuto, per onore di cronaca: il presunto caso di difterite era in realtà un nodulo in cui è stato trovato il batterio della difterite. Vorrei ricordare alle autorità che chiamare difterite un caso di difterite cutanea, che non è mai stata debellata come patologia, lasciando intendere che si tratti di difterite delle vie respiratorie, è punibile come procurato allarme.

Personalmente ritengo che a molti sia sfuggito l'articolo 9, dove vengono inclusi nell'applicazione dell'articolo 6 anche gli spazi gioco.
Che cosa significa? Che se tu genitore non vuoi sottoporre alle vaccinazioni antipolio, antitetanica, antidifterica e antiepatite B tuo figlio, non puoi portarlo al nido, agli spazi gioco, ai baby parking. Insomma si viene esclusi dalla vita sociale, la stessa che si inneggia negli altri articoli.

A questo punto la domanda provocatoria credo sia d'obbligo: come intendono distinguere i vaccinati dai non vaccinati? Dovremo cucire delle stelle di David sulle giacché dei nostri bambini? Presentare una tessera, un simbolo di riconoscimento?


No, la risposta è molto più semplice. Nell'articolo precedente avevo parlate della relazione sugli obiettivi del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale per il periodo 2016 – 2018, che trovate qui https://liberidallobbligovaccinale.blogspot.it/2016/11/salvea-tutti.html
Nel punto 5 degli obiettivi del PNPV si parla proprio di questo, una sorta di database con tutti i dati di tutte le persone che non hanno vaccinato o non hanno seguito il calendario. Quindi quel registro non servirebbe solo per i medici o i genitori, violando qualsiasi diritto alla tutela della privacy ma anche per quanto riguarda le strutture destinate ai bambini nella fascia 0 – 3 anni.

In seguito alla lettura di questo articolo risulta evidente che nemmeno la cosiddetta “ultima spiaggia” è fattibile, quindi l'opzione della baby sitter o della tagesmutter, risulterebbe non realizzabile.
A tal proposito, il deterrente perfetto lo si trova all'interno dell'articolo 20, comma 2.


La questione che qualsiasi persona si pone è: io non posso permettermi di pagare una sanzione amministrativa così alta, quindi non rischio. E quindi quale potrebbe essere una soluzione?




Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

Il presidente Bonaccini continua a dichiarare che tale norma entrerà in vigore a maggio/giugno 2017 e che entro un mese ci saranno solo le definizioni sulla questione delle limitazioni, che ci sarà tempo di effettuare e recuperare le vaccinazioni senza fretta, e che questa legge non riguarda questo anno scolastico.
Peccato che leggendo l'ultima parte della legge pubblicata sul Bollettino Ufficiale della regione Emilia Romagna si evince che il presidente ha dichiarato cose non vere: la legge è attiva sin da oggi, spetta a tutti di farla rispettare e riguarda anche l'attuale anno scolastico in corso.

Ovviamente ci si augura che queste dichiarazioni non siano state fatte in maniera intenzionalmente errate, però un dubbio è lecito avercelo.

Altri dubbi leciti sono ad esempio il fatto che i bambini sieropositivi o con epatite b possono frequentare e sono tutelati dalle leggi sulla privacy e contro la discriminazione.
Un dubbio lecito è quello che riguarda i familiari, i conviventi e gli operatori dei servizi educativi i quali non sono obbligati ad effettuare i richiami come da calendario vaccinale.
Infine sarebbe lecito sapere se tale legge si applica anche ai turisti che si recano nella nostra regione, soprattutto per il periodo estivo sulla costiera romagnola.

Ad alcune di queste domande, il presidente Bonaccini, insieme all'Assessore alla Sanità Sergio Venturi, hanno risposto nel video effettuato in diretta tramite Facebook in data 25 novembre di cui a breve posteremo una analisi “a mente fredda”.

Sempre a mente fredda l'unica conclusione valida visti gli accadimenti degli ultimi giorni, sembra quasi una azione intrapresa per “creare” posti negli asili nido. Se si limita l'accesso ai nidi e ai servizi ricreativi, magicamente si possono creare posti nelle graduatorie, di modo che a coloro che non ne sanno molto, sembra che questa riforma sia utile mentre è meramente discriminatoria e basta.

Ana Diana Demian

Presidente LOV – Liberi dall'Obbligo Vaccinale