martedì 29 novembre 2016

Un solo obiettivo, varie strategie

Salve a tutti, sono con la presente a scrivere un comunicato in qualità di Presidente della associazione LOV – Liberi dall'Obbligo Vaccinale, per la situazione che si sta venendo a creare tra le varie regioni e non solo, questo perché ritengo opportuno offrire qualche punto chiarificatore in merito.
Partiamo dalle situazioni che si stanno venendo a creare nelle varie regioni:
In merito alla regione Emilia Romagna la legge è stata approvata il data 22 novembre, promulgata in data 24, e pubblicata in data 25 novembre, con decorso di efficacia a partire dal 26 novembre.

Che cosa significa?
Significa che se una persona vuole portare il figlio in uno spazio gioco, da sabato 26 novembre lo spazio giochi potrebbe rifiutare l'accesso del bambino al suddetto. Solo per la questione asili nido si deve aspettare la pubblicazione delle informazioni integrative, che avverrà entro 30 giorni dalla data di pubblicazione.

Indifferentemente dal fatto che ci siano già stati atti attuativi della legge o meno, la legge di per sé è lesiva, nei suoi principi, quindi i ricorsi possono essere effettuati indifferentemente dal fatto che abbia già prodotto discriminazioni o meno ad oggi.

Aggiornamento in merito alle altre regioni:

- per la regione Lombardia sembra sia tutto fermo, in attesa quindi dell'esito del referendum o di normative dello Stato in merito;

- per la regione Toscana, stiamo cercando di vedere se la proposta di legge in merito sia già stata depositata o meno, aspettiamo notizie;

- per il Veneto, dobbiamo ancora vedere se e come si evolve la situazione, sperando non vogliano seguire la linea dell'Emilia Romagna; in teoria sembra si vogliano arrogare il diritto di escludere i bambini nelle zone dove le coperture sono basse - http://www.regione.veneto.it/web/guest/comunicati-stampa/dettaglio-comunicati?_spp_detailId=3073541

- per il Lazio, stiamo cercando la proposta di legge per capire come controbattere;

- per il Friuli Venezia Giulia, ci sono due proposte, una della giunta di Trieste e una della regione. Per quanto riguarda Trieste, come ormai molti saprete, sembra che ieri sera ci sia stata la votazione nella giunta comunale e la mozione sia stata approvata;

- per la regione Marche, stiamo cercando di ottenere la copia della proposta di legge;

- per la regione Sicilia, sembra siano state solo delle dichiarazioni senza alcun valore e senza alcuna proposta di legge depositata;

La linea che noi intendiamo seguire è la proposta di effettuare ricorso come cittadini, ed in qualità di cittadini si può effettuare. In caso di esito negativo abbiamo già un piano di riserva.
Questo è per quanto riguarda il ricorso e sono personalmente in contatto con legali di fiducia per questo argomento.
In merito a questo tema voglio aprire una piccola parentesi.
Il mio interesse è quello di risolvere il problema e sono stanca di tutte le polemiche che vengono fatte soprattutto nei miei confronti ma non solo, anche per le iniziative che si sta portando avanti, insieme ad altri genitori, e non solo per quanto riguarda l'associazione in sé. Se non sono ben accette, non critico, ognuno è libero di pensare quello che meglio desidera, ma gli atti di sabotaggio non sono ben accetti.
Siamo aperti alle collaborazioni con chiunque condivida lo stesso obiettivo. Molti di voi hanno anche il mio numero di telefono privato e mi possono contattare anche tramite mail e Facebbok e Messenger. Per chiunque voglia unire le forze, io ci sono.
In qualità di Presidente che ha visto l'evolversi di queste situazioni, posso tranquillamente affermare che vi sono state troppe persone e associazioni che hanno considerato male le mosse oppure hanno sottovalutato i politici. Il problema è che ciò continua ad accadere, quindi non si impara mai dai propri errori. Ci ritroviamo con una assemblea indetta dal Comilva a Trieste, invece che manifestare il proprio dissenso durante la votazione nel Consiglio Comunale, che stava avvenendo nello stesso frangente. Non sono parole mie ma di persone deluse da tutto ciò e che vi hanno partecipato, ed io intendo dare voce al loro dissenso. Ci ritroviamo con proposte di legge, mozioni e delibere e sta sfuggendo tutto di mano e ognuno va in cerca della propria fama e della propria gloria.
A titolo personale posso tranquillamente affermare che da parte mia il tutto è sempre stato fatto per una questione di principio. Non ho mai voluto un centesimo e aiuterò sempre chiunque chieda una mano ma addirittura andare ad infangare me o altre persone con cui collaboro non lo accetto.








Personalmente in questo momento storico l'ultima cosa da fare sarebbe di pensare ad introiti o presunta fama per non si sa quale motivo.
Questo lo affermo su basi certe. Il 4 di dicembre c'è un referendum che potrebbe compromettere qualsiasi libertà di scelta di noi genitori e anche di tutti i cittadini. Lo affermo con motivazioni valide, ovvero la seguente:

Parliamo di una proposta di legge indetta dai deputati Borghese e Merlo in data 31 marzo 2016 in merito al rendere obbligatorie anche le vaccinazioni anti pertosse e anti morbillo, anche per la scuola dell'obbligo.
Attualmente l'iter legislativo si è fermato solo all'assegnazione all'assemblea competente, ovvero XII Assemblea Affari Sociali. L'iter è verificabile qui di seguito:

In tutto ciò reputo che l'ultima cosa da fare sarebbe cercare di sabotare le azioni di un gruppo di cittadini che non sentendosi tutelati o rappresentanti o per motivi puramente personali abbiano deciso di seguire una via diversa. Reputo che in questo momento ci voglia unione o quantomeno un minimo di rispetto visto che l'obiettivo è comune: tutelare i nostri figli ed il loro futuro.

Vi informo che è possibile associarsi o anche richiedere di associarsi scrivendo una mail a info.liberidallobbligo@gmail.com

Per qualsiasi dubbio o chiarimento potete scrivere sia alla suddetta mail che a me privatamente.

Ringrazio tutti.

Ana Diana Demian
Presidente LOV – Liberi dall'Obbligo Vaccinale


Post Scriptum: aggiungo che mi hanno appena comunicato anche la proposta dell'Umbria.
http://www.quotidianosanita.it/umbria/articolo.php?articolo_id=45283


domenica 27 novembre 2016

Intervista a Bonaccini e Venturi

In data 25 novembre il Presidente della regione Emilia Romagna, insieme all'Assessore alla Sanità Sergio Venturi, hanno deciso di fare una diretta video su Facebook per cercare di chiarire possibili dubbi che le persone avrebbero potuto avere in merito alla legge pubblicata in mattinata sul Bollettino Ufficiale. Qui trovate il link al video https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1178341285536100&id=264302983606606

Inizio a parlare di quest'intervista ricollegandomi alla parte finale del post precedente, per chi se lo fosse perso, ecco qui il link https://liberidallobbligovaccinale.blogspot.it/2016/11/analisi-della-legge-regionale-nr-16.html

Il post precedente è stato concluso lanciando alcune domande di spunto e riflessione, e questioni che premono a molti noi genitori e non sono nemmeno troppo tecniche. Il presidente ha dichiarato che la legge sarebbe diventata operativa nel giro di alcuni mesi, i dettagli in merito all'attuazione sarebbero arrivati entro 30 giorni e che queste legge avrebbe riguardato l'anno scolastico 2017/2018, mentre come abbiamo visto dall'ultima parte della legge pubblicata, non è così. Bisognerebbe ricordare al presidente Bonaccini che le tecniche di comunicazione e di marketing fatte in questa maniera funzionavano negli anni '90, attualmente grazie anche a internet e social media, le bugie hanno le gambe inesistenti. Essendo “comunicazione e marketing regionali” fra le sue competenze, pretendo le svolga in maniera linda in qualità di cittadina della sua regione.

In merito invece alla figura dell'Assessore alla Sanità, il signor Sergio Venturi, vorrei riportarvi questa frase dalla sua biografia dal sito della regione, capirete il perché in un secondo momento: “Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia (Università di Bologna), la specializzazione in Malattie dell’apparato digerente e un master in Amministrazione e Gestione dei Servizi Sanitari, ha ricoperto vari incarichi dirigenziali all’interno del servizio sanitario regionale (Usl Bologna nord, Faenza, Ravenna e Modena).”

Cercherò di fare un pensiero logico sui punti toccati dal signor Venturi e dal signor Bonaccini, con le domande poste dai genitori e le risposte che sono state date.

Il primo a rispondere è il Venturi il quale dichiara che non vuole rispondere troppo sulle questioni tecniche dato che in questi trenta giorni ne parleranno nel tavolo di discussione apposito.
La seconda questione toccata, è la possibile contagiosità dei bambini vaccinati con vaccini a virus vivi o attenuati. Secondo Venturi si tratta di leggende metropolitane, peccato che non lo sia ed effettivamente sulla questione vi sono online diverse dispense, inclusa una della AUSL di Piacenza, ecco il link http://www.ausl.pc.it/garanzie_cittadini/carta_servizi/onco_ematologia/doc/STRATEGIE_PER_UNA_VITA_SICURA.pdf
Secondo Venturi, questa è una delle leggende metropolitane che ha portato la regione a dover varare questa legge.

Il secondo punto toccato è quello delle quattro vaccinazioni obbligatorie. Venturi sembra quasi triste per il fatto che “noi potevamo fare solo questo”, puntando però poi sull'invitare i cittadini ad andare a votare per il referendum, parlando di migliore qualità del servizio sanitario nazionale se si riuscisse a fare la modifica della Costituzione.

La terza questione riguarda i famosi bimbi che “non possono essere vaccinati”. Si cita la legge come una misura di tutela nei confronti dei bambini non vaccinabili perché con immunodeficienze o altre patologie, parlando di un fantomatico effetto di ambiente protetto. Prima di andare a parlare di leggende metropolitane ritengo che si dovrebbe fare almeno un ripasso dei punti salienti.
Oltre a voler riferire a lor signori testimonianze di madri che hanno davvero figli con problemi e che nei momenti di “massima”, nella migliore delle ipotesi escono con la mascherina, vorrei informarli che le uniche vaccinazioni che potrebbero essere somministrate con estrema cautela sono quelle attenuate. Le quattro vaccinazioni obbligatorie possono essere tranquillamente somministrate nel 99% circa di quei soggetti. Queste non sono leggende metropolitane, il tutto si trova qui http://www.iss.it/binary/publ/cont/09_13_web.pdf? - Istituto Superiore di Sanità, di fatti, qui di seguito l'immagine delle controindicazioni per la somministrazione dell'esavalente.




Un punto interessante toccato da un'ascoltatrice riguarda il fatto che il tutto sia stato fatto per far guadagnare le case farmaceutiche, per la risposta a questo punto vi rimando agli obiettivi del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, dove si parla proprio della regola della domanda e dell'offerta e della necessità di aumentare il minimo di copertura garantita per aver maggior margine di contrattazione sul prezzo.

Una domanda posta da più ascoltatori riguarda i quattro obbligatori che attualmente non sono disponibili singolarmente. Venturi afferma che si stanno muovendo insieme a tutta la filiale del farmaco per procurarsi i vaccini singoli, afferma però che sarebbe auspicabile riuscire a rendere obbligatori i sei dell'esavalente. Questo poiché abbiamo stragi di bambini con pertosse negli ospedali.
Sarebbe cosa buona e giusta se qualcuno spiegasse che in Italia il procurato allarme è ancora perseguibile per legge perché parlare di stragi inesistenti, lo è.

Venturi risponde ad Ambra che le vaccinazioni sono farmaci molto sicuri e testati, lo dimostrano EMA (Agenzia Europea del Farmaco) e FDA (Food and Drug Administration), di fatti per citarlo, riporto le sue stesse parole: “È rigorosissima la sperimentazione che viene effettuata sui bambini piccoli..”

Venturi verso il minuto 24 del video dice una cosa assurda: “Linda ci chiede come pensiamo di gestire i parchi divertimento e gli spazi ricreativi. Credo che interessi a tutti, allora. Noi non possiamo impedire che nei parchi di divertimento entrino tutti quelli che vogliono entrare, noi ci occupiamo delle comunità nelle quali i bambini vivono tutti i giorni come gli asili nido per l'appunto, i parchi di divertimento, al massimo nei parchi di divertimento i sindaci possono impedire di fumare come certamente non possiamo immaginare che tutti quelli che entrano nei parchi di divertimento o i turisti debbano essere soggetti alle nostre regole. Questo francamente non possiamo farlo, neanche volendo.”
In merito a quanto sopra la domanda sorge spontanea: l'assessore Venturi lo ha letto il testo della proposta prima di votarla e approvarla o l'articolo 9 e relativi sono sfuggiti? Personalmente lo ritengo grave indifferentemente dalla scusa che possa asserire.

Bonaccini invece alcuni minuti dopo decide di rispondere ad una persona che vuole sapere se tale legge si applica anche ai turisti che si recano nella nostra regione. Afferma in tutta risposta “stiamo parlando di una legge dentro la quale vi è l'obbligatorietà di vaccinazione per i bambini e le bambine che vogliono essere iscritti dai loro genitori negli asili nido”, quindi o ha deciso di voler deviare oppure l'articolo 9 non è stato letto da nessuno dei due, che sono anche firmatari della proposta.
Vorrei ricordare che la legge non può effettuare distinzioni tra autoctoni e non, e soprattutto quando si viaggia in un paese come turista bisogna conoscere e applicare la legge, quindi sarebbe bene sapere se verranno intraprese campagne informative anche per coloro che intendono rivolgersi alla nostra regione per attività di turismo.
Da questo punto di vista sarebbe interessante chiederlo anche all'Assessore del Turismo della nostra regione, Andrea Corsini (PD), il quale ha sottoscritto la legge, votando favorevolmente, ma non ha tenuto conto del fatto che non possono essere effettuati atti di attenuazione dei principi di questa legge nei confronti dei turisti. Quindi se un turista con figli non vaccinati, desiderasse accedere ad un servizio ricreativo mentre si trova presso una struttura alberghiera, non lo dovrebbe poter fare.
Nel caso si decidesse di fare distinzioni, io personalmente in qualità di cittadina di questa regione prometto di recarmi presso tutti i servizi alberghieri della riviera e cogliere l'occasione per far rispettare la legge in tutti gli spazi gioco, ricreativi in tutte le strutture balneari.


Venturi decide di rispondere all'inizio alla domanda riferita alle vaccinazioni nel personale e asserisce solo che vi saranno campagne di informazione. Verso la fine, causa insistenza degli ascoltatori, Bonaccini chiede di ripetere, ed ecco la risposta:
sul personale che lavora nei nidi faremo delle azioni nelle prossime settimane per sensibilizzare al fatto che è evidente che anche loro nel caso in cui non fossero già immunizzati, sarebbe bene che si sottoponessero alla vaccinazione. Ricordo però che il bambino vaccinato non prende più la malattia e quindi prescinde questo nel nido dal fatto che ci possa essere una persona che non sia immunizzata e che fa parte del personale.”
I bambini vaccinati, sani, vengono esclusi perché non vaccinati ma per il personale si può al massimo fare una campagna di informazione, se però non si vaccinassero non comportano rischi per i non vaccinati. Ed i famosi bimbi con immunodeficienze o con patologie? Li sacrifichiamo?

Al minuto 26 Venturi decide di rispondere sulla domanda sui suoi richiami e lui asserisce di aver effettuato tutti i richiami, incluso il vaccino antinfluenzale tre giorni prima a cui aggiunge: “non è che mi comporto come il medico che dice di fare una cosa agli altri e non la fa lui”.

Al minuto 28 il signor Venturi si addentra nel mondo delle cause per indennizzo, non sono risarcimenti bensì indennizzi, definiti tali dalla legge 210 del 1992, e asserisce che la decisione è spettante al giudice. Credo sarebbe bene spiegare al signor Venturi che nelle cause si presentano le perizie dei tecnici di parte e si decide di conseguenza in base a quelle.
Siccome le reazioni avverse anche gravi non sono 1 su 1.000.000 di dosi, posto qui sotto parte della scheda tecnica dell'Infanrix Hexa, esavalente maggiormente usato attualmente in Italia.


Da mamma che viene considerata disinformata devo ammettere che sono rimasta sconvolta da queste dichiarazioni da parte del DOTTOR Venturi:
... la bambina di Bologna purtroppo non poteva essere vaccinata per il semplice motivo che aveva 3 mesi quindi non aveva ancora l'età per essere vaccinata e la pertosse non l'ha presa per aria ma l'ha presa evidentemente da qualcuno che in famiglia o tra i conoscenti aveva quel virus, …”
Da un medico che non sa che le vaccinazioni vengono effettuate a partire dal 61° giorno di vita e che parla di virus della pertosse, mentre buona parte della popolazione sa essere un batterio, lo ritengo inaccettabile, soprattutto perché la stessa persona dice dopo: “penso che tutti siamo in buona fede nello scrivere le cose che scriviamo però un minimo di conoscenza bisognerebbe manifestarla prima di continuare a disseminare disinformazione.”


Dal punto di vista della serietà e della conoscenza reputo che manchino entrambe in questa intervista. Si denota sopratutto la mancanza di serietà, di conoscenza e alcuni punti sono spaventosi. Sembrerebbe giusto trarre una conclusione molto difficile da credere: c'era necessità di aumentare il numero dei posti disponibili, ed essendo in Italia, con una coperta, si è deciso di togliere il nido ed i servizi ricreativi ai bambini non vaccinati o vaccinati con calendari differenziati.
I bambini sieropositivi o con epatite b o con altre patologie possono frequentare e sono tutelati dalle leggi sulla privacy e contro la discriminazione, perché tale principio non può essere applicato anche ai bambini non vaccinati, che oltretutto sono anche sani? Proprio per il fatto che nel caso della mancata o differita vaccinazione si potrebbe addurre un presunto rischio ipotetico, e allora perché non vietare questi servizi anche a loro?
Sarebbe anche interessante sapere se di quei bambini che sono stati vaccinati, siano anche diventati immuni verso tali patologie, questo perché nessun vaccino immunizza il 100% delle persone vaccinate. Questi bambini “non responsivi” sarebbero da equiparare tecnicamente ai bambini non vaccinabili, quindi perché non fare titolazioni anticorpali ed escluderli in caso non abbiano anticorpi?
Ci sarebbero decine e decine di domande in merito a questa legge, intanto attendiamo la normativa definitiva che dovrebbe arrivare entro 30 giorni.

Ricordatevi di tutto questo alle prossime elezioni o voti, perché per me avere un presidente della giunta e un assessore della sanità che non conoscono la legge approvata è gravissimo e purtroppo, nonostante un inizio ambiguo, non è una barzelletta.

Ana Diana Demian

Presidente LOV – Liberi dall'Obbligo Vaccinale

Analisi della legge regionale nr. 19 della regione Emilia Romagna

Come cittadino di questa regione e come madre mi preme far capire la gravità della legge numero 19 promulgata, e poi pubblicata il giorno 25 novembre con efficacia a partire da oggi, 26 novembre 2016.

Tale legge intende riformulare il sistema educativo della fascia 0 – 3 anni della regione Emilia Romagna e con questo articolo ho intenzione di andare ad esporre i punti critici e discriminatori di tale legge.
Nell'articolo 1, comma 1 si parla del rispetto della normativa nazionale e internazionale, punto ribadito anche all'interno del comma 3 dello stesso articolo. Si vuole far credere quindi che tale legge sia in linea con quella che è la normativa e le raccomandazioni europee e internazionali.
Sarebbe opportuno però ricordare alla regione che in ambito europeo non esistono raccomandazioni in merito ad una normativa su un obbligo vaccinale o discriminazioni che potrebbero essere messe in atto per indurre ala vaccinazione.
In questa pubblicazione http://www.eurosurveillance.org/images/dynamic/EE/V17N22/art20183.pdf, ritroviamo infatti una raccomandazione generica improntata sul rispetto delle individualità di ciascun paese, poiché la questione “obbligo si, obbligo no” coinvolge allo stesso tempo diverse questioni etiche, storiche, culturali e di usi e costumi, quindi non si può fare un auspicio unidirezionale a livello europeo. Rendere i vaccini obbligatori potrebbe essere un metodo per conformare l'adesione ai programmi vaccinali, tuttavia molti programmi europei sono efficaci anche se con adesione su base volontaria, quindi raccomandati. Tra i paesi con vaccinazioni obbligatorie e quelli senza obbligo, non vi sono sostanziali differenze, poiché come si evince dallo studio, non è certo la parola “obbligatorio” a fare la differenza, bensì un'insieme di fattori, tra i quali troviamo: i vaccini combinati, l'incidenza del costo sul destinatario d'uso, il tipo di offerta, le campagne informative e promozionali, strategie comunicative, la presa di coscienza della cittadinanza sui problemi di salute pubblica e le sue soluzioni.
Come cittadina di questo paese, vorrei fare un cartellone pubblicitario con questa parte della discussione: Un sistema sanitario nazionale dovrebbe promuovere e offrire attivamente quei vaccini di cui ne è stata provata la sicurezza, l'efficacia e con un impatto positivo sulla salute pubblica. In un mondo dove la cittadinanza crede nelle autorità sanitarie, maggiore uniformità può essere stabilita insieme alle raccomandazioni.

Nell'articolo 2 si parla della crescita e della formazione, della garanzia al diritto all'educazione e al rispetto dell'identità individuale, culturale e religiosa. Articolo nettamente in contrasto con ciò che ritroviamo poi in altri punti seguenti a questo.
Secondo tale legge un nido ha finalità di formazione e socializzazione, di sviluppo di un benessere psicofisico, relazionale, affettivo e sociale.
L'articolo 2 dovrebbe rendere chiaro ai nostri rappresentanti che un asilo nido non è un “parcheggio”, termine che personalmente ritengo denigratorio, ma anche un'occasione di sviluppo del bambino. Lo stesso principio di sviluppo dell'individuo vale anche per i servizi educativi integrativi descritti all'interno dell'articolo 3. Si auspica persino integrazione e collaborazione fra i diversi servizi educativi della prima infanzia per garantire qualità e coerenza dei servizi.

Si ritiene quindi che questi spazi siano fondamentali, viene perciò da chiedersi per quale motivo nell'articolo 6 comma 2 ritroviamo quanto segue:

Quindi per accedere ai servizi educativi e ricreativi nella fascia 0 – 3 anni risulta come requisito imprescindibile l'aver effettuato le quattro vaccinazioni obbligatorie: anti difterica (ex lege 891/1939), anti tetanica (ex lege 292/1963), anti poliomielitica (lex 581/1966) e anti epatite b (lex 165/1991). Il motivo addotto sarebbe il rischio di un ritorno di tali malattie che si riteneva fossero state debellate, peccato che in altri paesi dell'Unione Europea vi siano percentuali addirittura inferiori alle coperture vaccinali italiano ma non vi sono epidemie.
Tale articolo risulta quindi nettamente in contrasto con tutto quello che è il contenuto della normativa, incluso anche l'articolo successivo che parla di integrazione anche dei bambini disabili e dei bambini che si ritrovano in situazioni di disagio relazionale e socio culturale.

Un cenno dovuto, per onore di cronaca: il presunto caso di difterite era in realtà un nodulo in cui è stato trovato il batterio della difterite. Vorrei ricordare alle autorità che chiamare difterite un caso di difterite cutanea, che non è mai stata debellata come patologia, lasciando intendere che si tratti di difterite delle vie respiratorie, è punibile come procurato allarme.

Personalmente ritengo che a molti sia sfuggito l'articolo 9, dove vengono inclusi nell'applicazione dell'articolo 6 anche gli spazi gioco.
Che cosa significa? Che se tu genitore non vuoi sottoporre alle vaccinazioni antipolio, antitetanica, antidifterica e antiepatite B tuo figlio, non puoi portarlo al nido, agli spazi gioco, ai baby parking. Insomma si viene esclusi dalla vita sociale, la stessa che si inneggia negli altri articoli.

A questo punto la domanda provocatoria credo sia d'obbligo: come intendono distinguere i vaccinati dai non vaccinati? Dovremo cucire delle stelle di David sulle giacché dei nostri bambini? Presentare una tessera, un simbolo di riconoscimento?


No, la risposta è molto più semplice. Nell'articolo precedente avevo parlate della relazione sugli obiettivi del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale per il periodo 2016 – 2018, che trovate qui https://liberidallobbligovaccinale.blogspot.it/2016/11/salvea-tutti.html
Nel punto 5 degli obiettivi del PNPV si parla proprio di questo, una sorta di database con tutti i dati di tutte le persone che non hanno vaccinato o non hanno seguito il calendario. Quindi quel registro non servirebbe solo per i medici o i genitori, violando qualsiasi diritto alla tutela della privacy ma anche per quanto riguarda le strutture destinate ai bambini nella fascia 0 – 3 anni.

In seguito alla lettura di questo articolo risulta evidente che nemmeno la cosiddetta “ultima spiaggia” è fattibile, quindi l'opzione della baby sitter o della tagesmutter, risulterebbe non realizzabile.
A tal proposito, il deterrente perfetto lo si trova all'interno dell'articolo 20, comma 2.


La questione che qualsiasi persona si pone è: io non posso permettermi di pagare una sanzione amministrativa così alta, quindi non rischio. E quindi quale potrebbe essere una soluzione?




Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

Il presidente Bonaccini continua a dichiarare che tale norma entrerà in vigore a maggio/giugno 2017 e che entro un mese ci saranno solo le definizioni sulla questione delle limitazioni, che ci sarà tempo di effettuare e recuperare le vaccinazioni senza fretta, e che questa legge non riguarda questo anno scolastico.
Peccato che leggendo l'ultima parte della legge pubblicata sul Bollettino Ufficiale della regione Emilia Romagna si evince che il presidente ha dichiarato cose non vere: la legge è attiva sin da oggi, spetta a tutti di farla rispettare e riguarda anche l'attuale anno scolastico in corso.

Ovviamente ci si augura che queste dichiarazioni non siano state fatte in maniera intenzionalmente errate, però un dubbio è lecito avercelo.

Altri dubbi leciti sono ad esempio il fatto che i bambini sieropositivi o con epatite b possono frequentare e sono tutelati dalle leggi sulla privacy e contro la discriminazione.
Un dubbio lecito è quello che riguarda i familiari, i conviventi e gli operatori dei servizi educativi i quali non sono obbligati ad effettuare i richiami come da calendario vaccinale.
Infine sarebbe lecito sapere se tale legge si applica anche ai turisti che si recano nella nostra regione, soprattutto per il periodo estivo sulla costiera romagnola.

Ad alcune di queste domande, il presidente Bonaccini, insieme all'Assessore alla Sanità Sergio Venturi, hanno risposto nel video effettuato in diretta tramite Facebook in data 25 novembre di cui a breve posteremo una analisi “a mente fredda”.

Sempre a mente fredda l'unica conclusione valida visti gli accadimenti degli ultimi giorni, sembra quasi una azione intrapresa per “creare” posti negli asili nido. Se si limita l'accesso ai nidi e ai servizi ricreativi, magicamente si possono creare posti nelle graduatorie, di modo che a coloro che non ne sanno molto, sembra che questa riforma sia utile mentre è meramente discriminatoria e basta.

Ana Diana Demian

Presidente LOV – Liberi dall'Obbligo Vaccinale

giovedì 24 novembre 2016

Relazione incontro del 20 novembre

Salve a tutti. Ringraziamo anzitutto, tutti coloro che in data 20 novembre hanno partecipato al convegno di presentazione della nostra associazione. Speriamo di iniziare a farne in tutte le città, non solo della regione Emilia Romagna.

Ringraziamo coloro che il giorno 22 novembre ha partecipato sia internamente che esternamente alla seduta di discussione della Giunta Regionale, anche se sappiamo ormai quali siano stati gli esiti della giornata. Ringraziamo coloro che si sono espressi in maniera contraria a questa proposta di legge.

In merito alla proposta, stiamo procedendo a studiare insieme ad alcuni legali di fiducia, le vie di ricorso migliori, per chi volesse rimanere aggiornato, vi chiediamo di richiedere iscrizione alla news letter inviando una e-mail al seguente indirizzo: info.liberidallobbligo@gmail.com

In merito all'incontro avvenuto in data 20 novembre, su richiesta di alcuni di voi, metterò qui di seguito i relativi punti trattati che riguardano sia le motivazioni di noi genitori, del perché non vogliamo l'obbligo, sia altre questioni che ci lasciano perplessi. Non si parla difatti della questione “vaccino si, vaccino no” quanto piuttosto della mancanza di fiducia dei genitori nei confronti delle istituzioni.

Vaccinazioni obbligatorie attuali - Ad oggi in Italia sono 4 le vaccinazioni obbligatorie:

- Tetano (Legge del 20 marzo 1968 n. 419)

- Poliomielite (Legge del 4 febbraio 1966 n. 51)

- Difterite (Legge del 6 giugno 1939 n. 891 – Legge del 27 aprile 1981 n. 166)

- Epatite B (Legge del 27 maggio 1991 n. 165)


I vaccini facoltativi: pertosse, emofilo di tipo B, pneumococco, rotavirus, morbillo, parotite, rosolia, varicella, meningococco C o formulazioni con altri sierotipi, epatite A, influenza.


Vista la proposta di legge numero 2880 approvata dalla nostra regione in data 22 novembre, un genitore potrebbe pensare che se effettua le quattro vaccinazioni obbligatorie, non dovrebbe avere problemi per l'ammissione del figlio ai servizi nella fascia 0 – 3 anni. ERRATO.


Invito tutti a leggere il Piano di Prevenzione Vaccinale per il periodo 2016 – 2018: http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato1955037.pdf


Dopo una attenta lettura e riflessione in merito al piano di prevenzione vaccinale, risultano alquanto evidenti i seguenti punti:


Nel punto primo risulta alquanto evidente che la questione delle coperture vaccinali non riguarda una presunta immunità di gregge quanto una questione di legge del mercato su domanda e offerta. In un libero mercato, la quantità richiesta di un bene, è inversamente proporzionale al prezzo del bene stesso. Quindi se lo Stato italiano riesce a stimolare la richiesta di questi beni (vaccini), riesce anche a contrattare in modo vantaggioso sul costo di tale bene.


Al punto secondo si definisce come fondamentale realizzare strutture organizzative che possano gestire l'incremento dei volumi.

Quindi al punto primo ci si auspica che crescano le coperture di modo che si riesca a contrattare con maggior margine in merito al costo delle vaccinazioni e al secondo punto si auspica di attuare una organizzazione che possa soddisfare tutte le richieste.


Al punto 3, come si evince dall'immagine, ci si auspica di rendere le vaccinazioni gratuite, con le nostre tasse ma gratuite.

Al punto quattro si discute in merito alla legislazione in ambito vaccinale. Ci si auspica di seguire una linea unica nazionale, che per noi comuni mortali è traducibile in due scelte: o tutti i vaccini obbligatori in tutte le regioni oppure nessun vaccino obbligatorio nelle regioni, sul modello del Veneto.

Visti però i recenti accadimenti, possiamo presumere che si vuole puntare sul rendere obbligatori tutti i vaccini in tutta Italia.



Nel punto 5 possiamo notare come si vorrebbe creare una sorta di database con tutti i dati di tutte le persone, riferito anche alla questione vaccinazioni, consultabile però sia dai medici che dalle persone. Quindi a causa di un registro del genere si potrebbe andare incontro a un serio rischio di discriminazione ed emarginazione delle persone che hanno scelto di non vaccinare o seguire un calendario personalizzato.


Il punto 10 lo ritengo essere un affronto per questo paese che si reputa ad oggi democratico. Rivedere e standardizzare una legge, che già di per sé non permette a tutti coloro che si sentono danneggiati di effettuare una richiesta di indennizzo, è un insulto alla civiltà. Questa legge è nata dopo che moltissimi danneggiati si sono fatti valere di fronte alle istituzioni. Cambiare tale legge è uno sbeffeggiare i danneggiati e coloro che negli anni seguenti hanno ricevuto un indennizzo per i danni arrecatigli dalle vaccinazioni.

La situazione legislativa attuale vede molte regioni con proposte di legge o mozioni avanzate in merito alla fascia 0 – 3 anni, tra cui Lombardia, Toscana, Marche, Lazio, Friuli Venezia Giulia.

Come risulta evidente dalla lettura delle varie proposte di legge, creare dei nidi privati o familairi, non a norma, non sarebbe proprio la scelta più adatta e consona. Dobbiamo infatti dare il buon esempio ai nostri figli e dimostrare che non cerchiamo scappatoie bensì vogliamo e pretendiamo che vengano rispettati i diritti dei bambini.
Per tutti i genitori che vogliono unirsi nella lotta all'obbligo, vi allego qui di seguito i link ai vari gruppi di genitori che si stanno organizzando.

Genitori de NO Marche https://www.facebook.com/groups/1431349176877087/

Genitori del NO Emilia Romagna https://www.facebook.com/groups/524345757775541/

Genitori del NO Toscana https://www.facebook.com/groups/223043398091541/

Genitori del NO Lazio https://www.facebook.com/groups/273524666383519/

Genitori del NO Lombardia https://www.facebook.com/groups/1766415830271653/

Genitori per la libertà di scelta- Friuli Venezia Giulia - Triestehttps://www.facebook.com/groups/333803580333737/


Grazie a chi vorrà lottare insieme a noi per questa guerra di civiltà. Qui non è una questione di “vaccino si, vaccino no” qui parliamo di gravissimi fattori di discriminazione nei confronti di minori.


Ana Diana Demian

Presidente LOV – Liberi dall'Obbligo Vaccinale

venerdì 18 novembre 2016

La Difterite

La difterite: considerazioni generali

Le informazioni generiche sono su epicentro.iss.it: l’agente patogeno è il batterio Corynebacterium diphtheriae, del quale sono conosciute 4 varietà (var): mitis, intermedius, gravis ed infine belfanti, cui corrispondono almeno 57 sierotipi ed almeno 19 tipi fagici. L’incubazione dura dai due (2) ai cinque (5) giorni.
Quando l’infezione riguarda l’apparato orofaringeo, i primi sintomi sono mal di gola, perdita dell’appetito e febbre leggera: entro due o tre (2/3) giorni, sulla superficie delle tonsille e della gola si forma una caratteristica membrana grigiastra, dai margini infiammati, che può anche sanguinare e assumere un colore verdastro o nero. Altri sintomi associati all’infezione possono essere gonfiore del collo e ostruzione delle vie respiratorie. Generalmente la difterite ha un decorso benigno. Chi sviluppa la patologia viene trattato immediatamente con antitossina (se necessario) ed antibiotici (eritromicina o penicillina), quindi viene
messo in isolamento per evitare che contagi altre persone. In genere, già dopo due giorni di terapia non si è più contagiosi.
La tossina prodotta (identica per tutti le 4 principali varietà e nei 57 sierotipi di Corynebacterium diphtheriae) si diffonde attraverso il flusso ematico ed i suoi effetti avvengono sia localmente(interessando le prime vie respiratorie, formandovi placche e membrane che riducendo lo spazio per il passaggio dell’aria rendono difficoltosa la respirazione), sia a distanza dalla zona di infezione(soprattutto a livello cardiaco e sul sistema nervoso). Gli organi coinvolti localmente variano a seconda del sierotipo di batterio: il più diffuso colpisce gola, naso e talvolta le tonsille.
Nei Paesi con clima temperato si diffonde durante i mesi invernali, trasmettendosi per contatto diretto con una persona infetta o, più raramente, con oggetti contaminati da secrezioni delle lesioni di un paziente.
Qui potete trovare un approfondimento su tale patologia.
In Italia la vaccinazione antidifterica risulta obbligatoria per legge (Legge 6 giugno 1939, n° 891),può essere imposta con la forza solo se si tratta di incuria/maltrattamento.



Ritroviamo in questo studio quanto segue: “Il popolo eschimese è molto sensibile alle infezioni respiratorie superiori a contatto con il mondo esterno. Le infezioni batteriche ordinarie si verificano raramente. Difterite e scarlattina sono patologie clinicamente sconosciute. […] l’immunità alla malattia ed i test cutanei negativi dipendono dalla presenza di antitossine. Questo è interpretato come dovuto ad immunità ereditaria naturale dipendente da qualche meccanismo antitossico non specifico”


Vaccinazione antidifterica

Per quanto riguarda il vaccino antidifterico singolo dell'Istituto Sierologico dello Stato della Danimarca, possiamo leggere a questo link il bugiardino.
I problemi subentrano per il fatto che attualmente il vaccino in formulazione singola non viene importato quindi è necessario farlo in combinazione con la parte antitetanica almeno, se non in combinazione con altri due, tre o quattro vaccini come risulta evidente da questo comunicato del 2014, quindi non è possibile definire se una reazione avversa possa essere o meno riconducibile alla componente antidifterica.
Durata dell’immunità da vaccinazione
Quando e se la vaccinazione conferisce immunità (vedesi i non-responder al vaccino), essa protegge dai soli effetti della tossina lasciando in realtà circolante il batterio, che nei vaccinati può sia portare ad una forma blanda di infezione che rimanere latente, attivo e contagioso verso i non vaccinati e gli immunodepressi sino a sei mesi – vedesi il caso di difterite avvenuto nel bambino di 6 anni in Spagna nel 2015.
L’immunità diminuisce nel corso del tempo e si dovrebbe ripetere un richiamo del vaccino ogni 10 anni circa. Un'altra eventualità potrebbe riguardare la diminuzione dell'immunità acquisita a causa della vaccinazione – esistono casi in cui alcune persone in seguito al vaccino non hanno più avuto alcuna o bassissima immunità.
In questo studio troviamo quanto segue: “Negli ultimi 10 anni c’è stata una serie di segnalazioni delle relazioni inerenti il riemergere o il persistere della difterite, senza un grande calo nel corso degli ultimi 25 anni. La patologia, che era comune tra i bambini sotto i cinque anni in passato, sta colpendo bambini più grandi ( 5-19 anni) ed adulti. La maggior parte dei casi segnalati sono di bambini che erano non immunizzati o parzialmente immunizzati contro la difterite [ … ] l’immunità acquisita tramite l’immunizzazione primaria diminuisce nella prima infanzia.”


Nota - Per un approfondimento più completo, vi rimando al seguente indirizzo dove viene spiegato il ruolo del ferro e della vitamina C in questa malattia - http://www.quival.it/foods-and-drugs/difterite-approfondimento.html
Fonti