venerdì 18 novembre 2016

La poliomielite

La poliomielite: tra danni e problematiche

La poliomielite (1), o più comunemente detta polio, è una malattia infettiva causata da poliovirus, un virus a RNA appartenenti al genere Enterovirus. Esistono tre sierotipi di poliovirus: 1, 2 e 3. Le cellule umane sono provviste di specifici recettori proteici ai quali i poliovirus possono aderire e quindi penetrare nelle cellule suscettibili.
Il poliovirus si trasmette principalmente per via oro-fecale anche se all'inizio, per un periodo limitato, la trasmissione del virus può anche avvenire per via orale, tramite le goccioline di saliva (per esempio con un colpo di tosse o degli starnuti).
Solo l'1% circa delle infezioni si manifesta come malattia riconoscibile clinicamente (2), e quindi con la paralisi flaccida, casi in cui la moltiplicazione virale distrugge i neuroni motori che non rigenerano, portando inabilità funzionale dei muscoli interessati, anche se in alcuni casi è possibile recuperare la funzionalità muscolare in modo completo. Da questo link (3), si evince come solo il 5-10% dei casi possa ottenere un diagnosi e solo se evolve in meningite o forma paralitica, poiché solo in questi casi vengono effettuate le dovute analisi, confermato anche dal Ministero della Salute (4).
Della poliomielite è stato registrato l’ultimo caso negli USA nel 1979 ed in Italia nel 1982, dove attualmente risulta eradicata. L'Italia e l'Europa sono state ufficialmente certificate "polio-free" il 21 giugno 2002. Tutti i casi di polio segnalati in questi venti anni erano dovuti al vaccino orale (OPV) utilizzato fino al 2002, che ha provocato non pochi danneggiati.
Il vaccino risulta ancora obbligatorio (Legge 4 febbraio 1966, n° 51).
Ad oggi (giugno 2016) gli unici casi da virus selvaggi osservabili nel mondo li ritroviamo in Afghanistan e in Pakistan, tutti gli altri casi di paralisi sono tutti causati dai sierotipi contenuti nel vaccino orale ancora somministrato in molte parti del mondo.
Per vedere i dati aggiornati per quanto riguarda i casi di polio nel mondo, basta cliccare sul seguente link: http://www.polioeradication.org/Dataandmonitoring/Poliothisweek.aspx (5)

I vaccini antipoliomielite

Esistono due tipi di vaccino contro la poliomielite: il vaccino "Sabin" e il vaccino "Salk", dal nome degli studiosi che li hanno messi a punto. Il vaccino Sabin, è costituito da virus vivi attenuati mentre il vaccino Salk, è costituito da virus uccisi.
A partire dal 2002 in Italia viene utilizzato il vaccino Salk (N.d.r. Inattivato – IPV) - Il vaccino Salk contiene il virus della poliomielite ucciso e viene somministrato attraverso un'iniezione per via intramuscolare. Il Salk contiene formaldeide, sostanza accusata da tempo di essere cancerogena. Si può leggere sul PDR (Physician Desk Reference libro che raccoglie la descrizione dei benefici e degli effetti avversi dei farmaci attualmente in commercio che il vaccino non è stato testato per il suo potenziale cancerogeno e mutageno. Tutto questo, a fronte di una malattia che sta per essere dichiarata eradicata nel mondo. (6)


Controindicazioni alla somministrazione del vaccino

Indicazioni del Ministero della Salute - quando rimandare la vaccinazione
La vaccinazione antipoliomielitica deve essere temporaneamente rimandata se il bambino presenta una malattia febbrile acuta in atto o sotto terapia con corticosteroidi. Non deve essere somministrato alle persone che hanno gravi problemi di allergia ad antibiotici come la neomicina o la streptomicina. (7)


Eradicazione della polio: un processo molto complesso
Da questo studio (8), ritroviamo che la storia si ripete sempre e che la polio non può essere debellata. Nello stesso studio però ritroviamo un punto molto interessante:
The history continued repeating itself all over the world wherever the poliomyelitis vaccines were used. Paralysis developed after BOTH injectable and oral polio vaccines.”
La storia ha continuato a ripetersi per più e più volte in tutto il mondo, laddove i vaccini antipolio venivano utilizzati. I casi di paralisi avvennero dopo ENTRAMBI i vaccini, sia inattivato che orale.
Nello stesso studio ritroviamo anche le seguenti affermazioni:
In sostanza in questo studio si riferisce che la vaccinazione ha causato l'incidenza della poliomielite, soprattutto delle meningiti. Prima dell'introduzione della vaccinazione, il 99% dei casi riportati erano non paralitici, mentre con la vaccinazione di massa si ebbe un notevole aumento, fino ad arrivare addirittura a 50.000 casi ogni anno.”
Mentre la vaccinazione ha provocato danni, in nord Namibia è stato osservato che i bambini avevano sviluppato immunità naturale al virus selvaggio senza sviluppare paralisi.
La conclusione è alquanto shockante: “L'unico modo per eradicare la poliomielite paralitica è di smettere di vaccinare”.

La realtà nascosta dell'eradicazione

«Confirmed: India’s Polio Eradication Campaign in 2011 Caused 47,500 Cases of Vaccine-Induced Polio Paralysis» (9) Traduzione dall'articolo: “Inoltre, mentre l'India è stata libera dalla polio per un anno, c'è stato un enorme aumento di paralisi acuta flaccida non poliomielitica (NPAFP). Nel 2011 ci sono stati 47.500 casi in più di NPAFP. Clinicamente indistinguibile dalla paralisi della polio ma doppiamente mortale, l'incidenza della NPAFP è stata direttamente proporzionale alle dosi ricevute di vaccino orale contro la polio. Sebbene questi dati siano stati raccolti dal sistema di sorveglianza della polio, non sono stati oggetto di indagine. Il principio “primum non nocere” [per prima cosa non nuocere, un impegno formale che si assumono i medici al momento dell'abilitazione – N.d.T.], è stato violato.”


Fonti

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