La
poliomielite: tra danni e problematiche
La
poliomielite
(1), o più comunemente detta polio, è una malattia infettiva
causata da poliovirus, un virus a RNA appartenenti al genere
Enterovirus. Esistono tre sierotipi di poliovirus: 1, 2 e 3. Le
cellule umane sono provviste di specifici recettori proteici ai quali
i poliovirus possono aderire e quindi penetrare nelle cellule
suscettibili.
Il
poliovirus si trasmette principalmente per via oro-fecale anche se
all'inizio, per un periodo limitato, la trasmissione del virus può
anche avvenire per via orale, tramite le goccioline di saliva (per
esempio con un colpo di tosse o degli starnuti).
Solo
l'1% circa delle infezioni si manifesta come malattia riconoscibile
clinicamente
(2), e quindi con la paralisi flaccida, casi in cui la
moltiplicazione virale distrugge i neuroni motori che non rigenerano,
portando inabilità funzionale dei muscoli interessati, anche se in
alcuni casi è possibile recuperare la funzionalità muscolare in
modo completo. Da
questo link (3),
si evince come solo il 5-10% dei casi possa ottenere un diagnosi e
solo se evolve in meningite o forma paralitica, poiché solo in
questi casi vengono effettuate le dovute analisi, confermato
anche dal Ministero della Salute (4).
Della
poliomielite è stato registrato l’ultimo caso negli USA nel 1979
ed in Italia nel 1982, dove attualmente risulta eradicata. L'Italia e
l'Europa sono state ufficialmente certificate "polio-free"
il 21 giugno 2002. Tutti i casi di polio segnalati in questi venti
anni erano dovuti al vaccino orale (OPV) utilizzato fino al 2002, che
ha provocato non pochi danneggiati.
Il
vaccino risulta ancora obbligatorio (Legge 4 febbraio 1966, n° 51).
Ad
oggi (giugno 2016) gli unici casi da virus selvaggi osservabili nel
mondo li ritroviamo in Afghanistan e in Pakistan, tutti gli altri
casi di paralisi sono tutti causati dai sierotipi contenuti nel
vaccino orale ancora somministrato in molte parti del mondo.
Per
vedere i dati aggiornati per quanto riguarda i casi di polio nel
mondo, basta cliccare sul seguente link:
http://www.polioeradication.org/Dataandmonitoring/Poliothisweek.aspx
(5)
I
vaccini antipoliomielite
Esistono
due tipi di vaccino contro la poliomielite: il vaccino "Sabin"
e il vaccino "Salk", dal nome degli studiosi che li hanno
messi a punto. Il vaccino Sabin, è costituito da virus vivi
attenuati mentre il vaccino Salk, è costituito da virus uccisi.
A
partire dal 2002 in Italia viene utilizzato il vaccino Salk (N.d.r.
Inattivato – IPV) - Il
vaccino Salk contiene il virus della poliomielite ucciso e viene
somministrato attraverso un'iniezione per via intramuscolare. Il Salk
contiene formaldeide, sostanza accusata da tempo di essere
cancerogena. Si può leggere sul PDR (Physician Desk Reference libro
che raccoglie la descrizione dei benefici e degli effetti avversi dei
farmaci attualmente in commercio che il vaccino non è stato testato
per il suo potenziale cancerogeno e mutageno. Tutto questo, a fronte
di una malattia che sta per essere dichiarata eradicata nel mondo.
(6)
Controindicazioni alla somministrazione del vaccino
Indicazioni
del Ministero della Salute - quando rimandare la vaccinazione
La
vaccinazione antipoliomielitica deve essere temporaneamente rimandata
se il bambino presenta una malattia febbrile acuta in atto o sotto
terapia con corticosteroidi. Non deve essere somministrato alle
persone che hanno gravi problemi di allergia ad antibiotici come la
neomicina o la streptomicina. (7)
Eradicazione
della polio: un processo molto complesso
Da
questo studio
(8), ritroviamo che la storia si ripete sempre e che la polio non può
essere debellata. Nello stesso studio però ritroviamo un punto molto
interessante:
“The
history continued repeating itself all over the world wherever the
poliomyelitis vaccines were used. Paralysis developed after BOTH
injectable and oral polio vaccines.”
La
storia ha continuato a ripetersi per più e più volte in tutto il
mondo, laddove i vaccini antipolio venivano utilizzati. I casi di
paralisi avvennero dopo ENTRAMBI i vaccini, sia inattivato che orale.
Nello
stesso studio ritroviamo anche le seguenti affermazioni:
“In
sostanza in questo studio si riferisce che la vaccinazione ha causato
l'incidenza della poliomielite, soprattutto delle meningiti. Prima
dell'introduzione della vaccinazione, il 99% dei casi riportati erano
non paralitici, mentre con la vaccinazione di massa si ebbe un
notevole aumento, fino ad arrivare addirittura a 50.000 casi ogni
anno.”
Mentre
la vaccinazione ha provocato danni, in nord Namibia è stato
osservato che i bambini avevano sviluppato immunità naturale al
virus selvaggio senza sviluppare paralisi.
La
conclusione è alquanto shockante: “L'unico modo per eradicare la
poliomielite paralitica è di smettere di vaccinare”.
La
realtà nascosta dell'eradicazione
«Confirmed:
India’s Polio Eradication Campaign in 2011 Caused 47,500 Cases of
Vaccine-Induced Polio Paralysis»
(9) Traduzione dall'articolo: “Inoltre, mentre l'India è stata
libera dalla polio per un anno, c'è stato un enorme aumento di
paralisi acuta flaccida non poliomielitica (NPAFP). Nel 2011 ci sono
stati 47.500 casi in più di NPAFP. Clinicamente indistinguibile
dalla paralisi della polio ma doppiamente mortale, l'incidenza della
NPAFP è stata direttamente proporzionale alle dosi ricevute di
vaccino orale contro la polio. Sebbene questi dati siano stati
raccolti dal sistema di sorveglianza della polio, non sono stati
oggetto di indagine. Il principio “primum non nocere” [per prima
cosa non nuocere, un impegno formale che si assumono i medici al
momento dell'abilitazione – N.d.T.], è stato violato.”
Fonti
Nessun commento:
Posta un commento