venerdì 18 novembre 2016

La Difterite

La difterite: considerazioni generali

Le informazioni generiche sono su epicentro.iss.it: l’agente patogeno è il batterio Corynebacterium diphtheriae, del quale sono conosciute 4 varietà (var): mitis, intermedius, gravis ed infine belfanti, cui corrispondono almeno 57 sierotipi ed almeno 19 tipi fagici. L’incubazione dura dai due (2) ai cinque (5) giorni.
Quando l’infezione riguarda l’apparato orofaringeo, i primi sintomi sono mal di gola, perdita dell’appetito e febbre leggera: entro due o tre (2/3) giorni, sulla superficie delle tonsille e della gola si forma una caratteristica membrana grigiastra, dai margini infiammati, che può anche sanguinare e assumere un colore verdastro o nero. Altri sintomi associati all’infezione possono essere gonfiore del collo e ostruzione delle vie respiratorie. Generalmente la difterite ha un decorso benigno. Chi sviluppa la patologia viene trattato immediatamente con antitossina (se necessario) ed antibiotici (eritromicina o penicillina), quindi viene
messo in isolamento per evitare che contagi altre persone. In genere, già dopo due giorni di terapia non si è più contagiosi.
La tossina prodotta (identica per tutti le 4 principali varietà e nei 57 sierotipi di Corynebacterium diphtheriae) si diffonde attraverso il flusso ematico ed i suoi effetti avvengono sia localmente(interessando le prime vie respiratorie, formandovi placche e membrane che riducendo lo spazio per il passaggio dell’aria rendono difficoltosa la respirazione), sia a distanza dalla zona di infezione(soprattutto a livello cardiaco e sul sistema nervoso). Gli organi coinvolti localmente variano a seconda del sierotipo di batterio: il più diffuso colpisce gola, naso e talvolta le tonsille.
Nei Paesi con clima temperato si diffonde durante i mesi invernali, trasmettendosi per contatto diretto con una persona infetta o, più raramente, con oggetti contaminati da secrezioni delle lesioni di un paziente.
Qui potete trovare un approfondimento su tale patologia.
In Italia la vaccinazione antidifterica risulta obbligatoria per legge (Legge 6 giugno 1939, n° 891),può essere imposta con la forza solo se si tratta di incuria/maltrattamento.



Ritroviamo in questo studio quanto segue: “Il popolo eschimese è molto sensibile alle infezioni respiratorie superiori a contatto con il mondo esterno. Le infezioni batteriche ordinarie si verificano raramente. Difterite e scarlattina sono patologie clinicamente sconosciute. […] l’immunità alla malattia ed i test cutanei negativi dipendono dalla presenza di antitossine. Questo è interpretato come dovuto ad immunità ereditaria naturale dipendente da qualche meccanismo antitossico non specifico”


Vaccinazione antidifterica

Per quanto riguarda il vaccino antidifterico singolo dell'Istituto Sierologico dello Stato della Danimarca, possiamo leggere a questo link il bugiardino.
I problemi subentrano per il fatto che attualmente il vaccino in formulazione singola non viene importato quindi è necessario farlo in combinazione con la parte antitetanica almeno, se non in combinazione con altri due, tre o quattro vaccini come risulta evidente da questo comunicato del 2014, quindi non è possibile definire se una reazione avversa possa essere o meno riconducibile alla componente antidifterica.
Durata dell’immunità da vaccinazione
Quando e se la vaccinazione conferisce immunità (vedesi i non-responder al vaccino), essa protegge dai soli effetti della tossina lasciando in realtà circolante il batterio, che nei vaccinati può sia portare ad una forma blanda di infezione che rimanere latente, attivo e contagioso verso i non vaccinati e gli immunodepressi sino a sei mesi – vedesi il caso di difterite avvenuto nel bambino di 6 anni in Spagna nel 2015.
L’immunità diminuisce nel corso del tempo e si dovrebbe ripetere un richiamo del vaccino ogni 10 anni circa. Un'altra eventualità potrebbe riguardare la diminuzione dell'immunità acquisita a causa della vaccinazione – esistono casi in cui alcune persone in seguito al vaccino non hanno più avuto alcuna o bassissima immunità.
In questo studio troviamo quanto segue: “Negli ultimi 10 anni c’è stata una serie di segnalazioni delle relazioni inerenti il riemergere o il persistere della difterite, senza un grande calo nel corso degli ultimi 25 anni. La patologia, che era comune tra i bambini sotto i cinque anni in passato, sta colpendo bambini più grandi ( 5-19 anni) ed adulti. La maggior parte dei casi segnalati sono di bambini che erano non immunizzati o parzialmente immunizzati contro la difterite [ … ] l’immunità acquisita tramite l’immunizzazione primaria diminuisce nella prima infanzia.”


Nota - Per un approfondimento più completo, vi rimando al seguente indirizzo dove viene spiegato il ruolo del ferro e della vitamina C in questa malattia - http://www.quival.it/foods-and-drugs/difterite-approfondimento.html
Fonti

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